Karate-Do significa "Via della Mano Vuota" cioè "combattimento senz'armi".
Come la superficie di uno specchio riflette qualunque cosa le stia davanti, così il karateka deve rendere vuota la sua mente da egoismo e debolezze, nello sforzo di reagire adeguatamente a tutto ciò che potrebbe incontrare." G. Funakoshi
L'atleta che pratica il karate (karatèka) deve allenarsi a sgombrare la propria mente, perché sia vuota da pensieri di orgoglio, vanità, paura, desiderio di sopraffazione; dovrebbe aspirare a svuotare il cuore e la mente da tutto ciò che provoca preoccupazioni, non solo durante la pratica marziale, ma anche nella vita.
Si può quindi dire che il karate è un'arte, una disciplina che si applica a mani nude, di origine giapponese e che rafforza il corpo e lo spirito.
È un percorso di crescita (via) che allena il corpo, la mente e lo spirito, utile agli adulti e specialmente ai bambini.
Il karatèka lavora per conoscere la propria forza e la propria debolezza, è attento e concentrato nella pratica dell'arte e in ogni altra attività, impara a conoscere gli altri e a rispettarli.
Capisce e osserva le regole del comportamento come atleta e, di conseguenza, come persona.